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Figli & pannolini

Dibattito sullo spot della Chicco che “ironicamente”, invita a fare figli: https://www.youtube.com/watch?v=upxsL__Wm_U

Mentre è chiaro che l'obiettivo dell'azienda Chicco è di pubblicizzarsi e vendere pannolini & co, il tema rimane di forte attualità.. Ma che barba sta roba che per fare i figli ci devi avere casa, contratto a tempo indeterminato, macchina 7 posti, matrimonio da 30k € sulle spalle…

Al nostro secondo figlio già parenti e amici hanno lanciato qualche mugugno, al terzo sono arrivati a proporre l'aborto.

Perché li abbiamo fatti? Perché intorno a noi vediamo che gli altri li fanno, e senza alcun problema.

E no, non viviamo più in Italia.

2018/07/11 18:06 · antonello · 0 Comments

Differences in modelling social and environmental system: learning and adaptation

Just a short thought on the differences in modelling - but also more in general - between social systems and ecological ones.

Agents in social systems can learn and evolve and hence adapt. Sure also agents in ecological systems can adapt, but the only way for them (with the exception of social animals) is trough the natural evolution. Humans evolved to evolve in a faster way. I observe my friend that got a bad car accident because he didn't wear a safety belt, or, in a positive fashion, I observe her becoming very good on a skill because she followed a good course, and I can copy her. The idea is that I can use other's people experience to learn, not just my own one. For plants there is no way to observe the neighbour plant making an early inflorescence and got its flowers killed by a late frozen or for a tree to observe its neighbour tree that grew up too much on a side to look for light without having an appropriate root system and felt down on the first big storm to “learn” and change its response function to the environment.

I think it is this learning capability of humans and some animals that make very difficult to model social systems.

2018/04/02 11:14 · antonello · 0 Comments

My program for a better France

ok, I am an etranger, so no way I can run for the French Presidencial elections :-) Still, I think I lived long enough in this country to have my own opinion on what could be done to improve the welfare of its citizens, in a gagnè-gagnè way that increases efficiency and make everyone better off.

So, these are my points.. I'll be very quick - time is a scarce resource - but if I'll have more time I'll expand it:

→ Read more...

2017/01/13 08:33 · antonello · 1 Comment

Etica e gerarchia delle libertà

“La mia libertà finisce dove comincia la vostra.” (M.L. Kink).

Bella frase ma assolutamente inutile per gestire i conflitti, ovvero interessi multipli sulla medesima risorsa.

In tal caso il mio apprroccio etico è di definire una gerarchia delle libertà, ove la mia libertà di livello inferiore si arretra quando infrange la libertà superiore di un altro.

In ordine questi livelli sono:

Libertà dell'esistenza, libertà di pensiero, libertà di star bene, libertà di espressione, libertà di agire.

Come vedete non esiste per me una specifica libertà di religione, in quanto la considero nella libertà di pensiero.

(Si, questo articolo è da sviluppare..)

2016/08/19 08:14 · antonello · 0 Comments

Terrorismo: combatterne le idee e il terreno su cui esse prosperano

Vivendo in Francia ho già scritto che non sarebbe del tutto sbagliato dare la colpa del terrorismo islamico agli urbanisti francesi di qualche decina d'anni fa..

E' fondamentale a mio avviso considerare che un attacco terroristico ha due drivers: la parte “network” e quella individuale. La prima è legata alla specifica ideologia che spinge verso l'atto, che può agire come una semplice istigazione/indottrimento del “lupo solitario” o una più complessa rete che procura le armi, aiuta nella formazione, ecc.. E' nel suo contrasto che si fonda la “lotta al terrorismo” classica, l'intelligence, i controlli alla frontiera, le bombe sull'IS ecc… Chi nega l'importanza di queste azioni nega l'evidenza di una “ideologia” di morte e fanatismo che purtroppo ben esiste.

Ma è sul driver individuale che invece, specialmente in Francia, si è fatto ben poco. Il teppistello viene indottrinato al terrorismo perchè così sfoga le sue repressioni, finalmente ha uno scopo di vita, ha coscienza che “lui vale”. “Uccido ergo sum” per fare il verso al motto di cartesiana memoria.

Non è un caso che questi attacchi alla Francia avvengano in una condizione economica sfavorevole e vengono perpetrati da “giovani maschi” che non hanno ancora trovato una loro stabilità economica, sociale, emotiva, famigliare…

Ma non sarebbe allora utile intervenire anche su questo fronte? Investire più risorse sui corsi di francese per gli immigrati ? In centri di supporto all'integrazione che facilitino anche a queste fasce di popolazione l'utilizzo dei servizi forniti dall'amministrazione burocratica francese, che esistono ma che sono tutt'altro che semplici ? Tra l'altro con il doppio dividendo di favorire anche la crescita ecomica.

Certo non si riuscirà mai ad evitare la formazione di alcun pazzoide represso, ma è dalla sinergia di queste due azioni, e non dall'intervento isolato su una di essa, che la Francia, e gli altri paesi occidentali, possono sperare in una normalizzazione dei rapporti tra occidente e mondo arabo.

2016/07/15 09:36 · antonello · 0 Comments

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