Brexit: una decisione storica dettata da ragioni contingenti

Tanto si è detto e tanto si dirà su questa notte che avrà ripercussioni per tutta una generazione sugli inglesi ma anche sugli europei e, in maniera più indiretta, per il resto del mondo.

Solo qualche mese fa i sondaggi davano il vantaggio del Remain a doppia cifra. Cosa è successo ? Erano completamente sballati i sondaggi di allora? I cittadini britannici hanno avuto nel frattempo modo di informarsi e di comprendere meglio le questioni in gioco e quindi di decidere con maggiore consapevolezza ?

Questa è la visione di chi sostiene la priorità della democrazia diretta, della forma referendaria come massima espressione della volontà del popolo sovrano.

Io sono però di altro avviso. Il referendum è stato vinto dal lato Brexit per una ragione prettamente congiunturale e, alla fine, fortuita: chi ha guidato la campagna del Brexit, le persone che erano lì in quel momento, sono state più brave di chi si è trovato a guidare la campagna del Remain.

Sono stati più bravi a cogliere i sentimenti degli elettori. Hanno vinto per cuore, in parte aiutati anche dal non proprio idilliaco sentimento che la popolazione (non solo inglese) nutre in questo periodo storico per i rappresentati politici.

Per contro i responsabili della campagna Remain da un lato non sono riusciti a comunicare i veri valori associati all'appartenenza all'UE, e dall'altro, puntando sul paternalismo (“Attenti, se votate Brexit succede la fine del mondo!”) si sono resi ancora più antipatici.

Non è solo colpa dell'inettitudine e dello scarso livello di fiducia di Cameron, se il Remain ha perso. Anche la “campagna esterna” non ha certo giovato. Il presidente della Commissione Europea Junker (un altro non proprio “amato”) e gli altri leader europei hanno insistito sul messaggio “Se votate Brexit vi puniremo”.. non proprio un messaggio di pace e amore verso l'elettorato britannico.

Insomma, i sostenitori del Remain, invece di puntare sui valori comuni del progetto europeo, sull'amicizia tra il popolo inglese e gli altri popoli europei, si sono impelagati in avvertimenti sui rischi finanziari e commerciali della Brexit, dando ancora di più l'impressione di un Europa grigia e burocratica.

Aggiungo che un altro indicatore di come questo voto sia stato vissuto come voto di protesta, di cuore più che di ragione, siano state le valutazioni precedenti al voto da parte dei brokers. Tutti (o quasi) erano convinti che comunque il Remain avrebbe vinto. In tali condizioni posso esprimere il mio voto di protesta più serenamente, senza preoccuparmi troppo delle sue conseguenze (questo è anche il motivo per cui nelle votazioni per il parlamento europeo, percepito abbastanza inutile, prevalgono i movimenti di protesta relativamente alle elezioni politiche nazionali).

Allora, i cittadini inglesi hanno veramente votato perché considerano un'Inghilterra senza l'Europa più efficiente e più sicura ? A mio avviso no (d'altronde, razionalmente, erano già fuori dall'Euro e fuori da Shengen). Hanno votato perché la campagna del Remain è paradossalmente riuscita a fargli sentire l'Europa ancora più lontana, e forse più che i problemi finanziario-commerciali (che si risolveranno) questa è l'eredità più preoccupante che lascia quest'elezione.

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